Visione aziendale: sì o no? Anche no.

1 – Rivedere la scena del film Enzo Ferrari nella quale fa immaginare al suo meccanico di avere tutto quello che in quel momento non ha (la trovate su YouTube digitando Enzo Ferrari – Ce l’hai).
2 – Imparare o sforzarsi di pianificare: la pianificazione è il ponte che separa il sogno dalla realtà.
3 – Dedicare (leggi: mettere in agenda) qualche ora alla settimana esclusivamente al Progetto.

1 – Farsi spaventare da quel che oggi manca per realizzare il Progetto: pianificare le azioni che devo fare per ottenerlo.
2 – Pensare che “difficile” voglia dire “impossibile”.
3 – Dedicare la maggior parte del tempo a pensare ciò che potrebbe andare storto: sicuramente succederà! Quindi la pianificazione prevederà anche le soluzioni alternative.

… ma non navighiamo a vista, però!

Ci siamo importati dall’America questa bella cosa della Vision: definisci il tuo sogno imprenditoriale. La Visione deve essere scritta in un certo modo, deve essere sintetica, ma far capire chiaramente dove vuoi andare, motivante, ma non irreale, deve coinvolgere, piacere a tutti quelli che ti devono venir dietro.
Sembra una cosa bella e neanche così difficile da fare. E invece no! E’ difficilissima! E in Italia lo è ancora di più, perché richiede 3 ingredienti fondamentali: la voglia di sognare, la capacità di pianificare e il coraggio. Tutte cose che stiamo perdendo per strada.
Scrivere nero su bianco la Visione aziendale non vuol dire riempire un foglio bianco, vuol dire riflettere sulle proprie ambizioni e sulle proprie aspettative, vuol dire misurarsi con le proprie capacità e competenze.
Vuol dire alzare la testa dai problemi quotidiani e pensare al domani, staccarsi, prendere le distanze da qual che accade oggi e immaginare il futuro.
La Visione Aziendale però fa paura, perché è una dichiarazione di intenti e come tale grida al mondo: “Io voglio andare là!”. Entusiasmo a mille! Un secondo dopo “…. Eh, no frena! E se poi non ci riesco? E se poi le cose cambiano? E se poi …”. Ecco, addio Visione.
Ok, capisco, anzi, sono d’accordo e sapete che vi dico? Al diavolo la Visione! Non ci appartiene o meglio appartiene a pochi, troppo pochi per dover violentare tutti ad averla. Hai una Visione? Buon per te!
Ma, Ragazzi, dall’avere una Visione al navigare a vista, ci sarà pure una via di mezzo!!! Non ci si può limitare a sopravvivere, arrancare verso la fine del mese, limitarsi a reagire a quel che accade attorno senza iniziativa. Questo no, non è giusto! Non lo accetto!
Allora, dal momento che le parole contano, mi impegno a non usare più la parola Visione, ma … “Progetto Imprenditoriale”, vi va? Suona meglio? Più concreto, a breve termine, utile per dare risposta ad una semplice domanda: “Passo dopo passo, dove vuoi portare la tua azienda?”.

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