Gestire il cambiamento in azienda

1- Trasmettere sicurezza ed entusiasmo: non mostrarsi indecisi, dubbiosi o pessimisti.
2- Essere chiari e spiegare bene le novità: non stancarsi di spiegare, anche più e più volte.
3- Accogliere proposte e gestire i legittimi dubbi su ciò che avverrà: ascoltare.

1- Ignorare le paure altrui: la paura è legittima, spesso è una difesa alla mancanza di fiducia.
2- Arrendersi al primo tentativo: insistere coinvolgendo piccoli gruppi di collaboratori.
3- Dare per scontato che gli altri accolgano subito la novità: accettare l’idea che qualcuno non capirà o non vorrà accettare il cambiamento.

A volte decidere di cambiare è soltanto il primo passo e neanche il più complicato. (La parte complessa emerge quando il cambiamento va gestito e condiviso con i propri collaboratori).
Le aziende sono fatte di persone molto diverse fra loro, con propensione alla novità di grado diverso.
Non possiamo ignorare che ciascuno reagirà in maniera differente alla proposta di modificare radicalmente il proprio modo di lavorare e di concepire l’impresa.
Il cambiamento, perché sia efficace, deve essere compreso, condiviso e assimilato se non da tutti, certamente dalla maggior parte delle persone che lavorano in azienda.
Il difficile compito dell’imprenditore (uno dei tanti!) è quello di comunicare ai collaboratori il processo innovativo che si sta avviando per fare in modo che la decisione sia compresa e condivisa da tutti.
Cambiare le proprie abitudini (anche se sbagliate) è sempre molto faticoso, sia a livello personale sia professionale e genera resistenze volute o inconsapevoli.
Per questo motivo, è importante mostrarsi profondamente convinti e determinati a portare avanti il cambiamento, certi di agire per il bene dell’azienda e di chi ne fa parte.

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