Un giorno tutto questo sarà tuo! Il cambio generazionale

1- Prendersi il tempo per capire quali sono le reali aspettative e le aspirazioni di chi erediterà l’azienda: senza barare!
2- Fare un check up dell’azienda e valutare le nuove sfide che il mercato presenta.
3- Individuare, fra i collaboratori interni, quali possono e voglio contribuire al percorso di cambiamento.

1- Non aspettare il giorno prima della pensione per porsi il problema: è fondamentale pianificare per tempo.
2- Non dare per scontato che i figli siano i migliori successori alla gestione dell’azienda.
3- Non vivere come un fallimento eventuali scelte diverse da parte dei propri figli.

Per la maggior parte delle Piccole e Medie Imprese italiane a gestione familiare arriva, prima o poi, il dilemma del passaggio generazionale.
Il copione è ormai noto, perché, senza il timore di generalizzare troppo, possiamo affermare che la maggior parte degli imprenditori danno per scontato che i figli abbiano la naturale aspirazione a ricoprire il loro posto alla guida dell’azienda.
Non solo. Credendo nel detto “tale padre, tale figlio”, immaginano di aver trasmesso geneticamente anche le loro stesse doti imprenditoriali.
Infine, tralasciando che dall’avvio dell’impresa sarà passato, anno più anno meno, un mezzo secolo, ritenere che l’azienda lasciata in eredità avrà le stesse necessità, opportunità, problemi di quando essa stessa è stata creata.
Il risultato di questo atteggiamento è che:
– Solo il 20% delle aziende arriva alla terza generazione.
– Il 30% delle aziende chiude in coincidenza col passaggio dalla prima alla seconda generazione.
– Due aziende su tre chiudono entro 5 anni dal passaggio alla seconda generazione.
Come prepararsi dunque al passaggio generazionale in modo che sia efficace, rapido e (quasi) indolore?

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