Il colloquio di selezione … non è una chiacchierata

  1. Senza pretendere di diventare Selezionatori, farsi assistere nel processo di selezione da Professionisti, tanto per vedere almeno una volta “Come si fa”.
  2. Avere ben chiaro il profilo da ricercare: definire competenze (abilità e conoscenze) e il c.d. “Saper Essere” (caratteristiche personali).
  3. Analizzare il curriculum e preparare le domande: far scattare la curiosità di capire chi si ha di fronte.
  1. Limitarsi a confermare durante il colloquio quello che è già scritto sul CV: andate oltre.
  2. Temere di essere inopportuni, si è lì per conoscersi: con garbo e rispetto le cose si possono chiedere.
  3. Parlare troppo! Dovete “far parlare”, questo è lo scopo.

Fare colloqui di selezione, è una competenza.

Fare un colloquio di selezione si impara, è una competenza, ma non la si può improvvisare.

Spesso gli Imprenditori fanno da sé, incontrando i Candidati in chiacchierate di 20/30 minuti (se va bene) durante i quali parlano prevalentemente loro, dell’azienda e della persona ideale che vorrebbero assumere.

Ovviamente, di fronte a questa scenetta, il Candidato non può far altro che annuire, sorridere e annuire ancora perché “… è certo che io sia esattamente la persona che Lei sta cercando, mi assuma e lo scoprirà da sé!”. Esatto lo si scopre solo dopo, chi si ha di fronte, perché durante il colloquio di selezione non si sa cosa chiedere e si è quasi imbarazzati, ecco perché partono i monologhi!

E allora vi chiedo, Cari Imprenditori, ma perché quando avete di fronte un Commerciale che vi vuol vendere qualcosa riuscite a tirar fuori la peggiore ferocia nello smontare anche la più ragionevole delle argomentazioni di vendita e quando avete di fronte un Candidato, che vuol vendere se stesso (perché è esattamente la stessa cosa) non riuscite ad andare oltre qualche ovvia domanda alla quale il Candidato, se si vuol dare una minima possibilità, non può far altro che rispondere “Sì”? (“In genere vai d’accordo con i tuoi colleghi?”, “Sai usare excel?”, “Se ti chiedo di rimanere un’ora in più sei disponibile?”: ditemi chi, ad un colloquio di selezione, risponderà mai diversamente da “Sì , certo”!).

Il colloquio di selezione è uno degli strumenti di indagine, non l’unico, ma sicuramente il più diffuso.

La selezione dovrebbe essere un processo non un atto. Vuol dire che per scegliere un Candidato non posso utilizzare un solo strumento in un solo momento.

La Selezione (ma questo è un mio pensiero sicuramente poco simpatico per molti) non è una scienza esatta, ma una disciplina che ha messo a punto nei decenni una serie di strumenti di indagine, anche molto sofisticati, che vanno usati con competenza per ridurre l’incertezza nella comprensione dell’Altro.

C’è poco da fare: può bastare una sola riflessione per capire il significato delle righe precedenti. La selezione ha come oggetto la più complessa, mutevole, imprevedibile creazione: L’Essere Umano.

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