La crescita aziendale non gestita può essere pericolosa. Ma che vuol dire che la crescita è pericolosa? E da quando? Crescere è bello, è utile, è necessario!
Già, ma come quei bimbi che, crescendo troppo velocemente, devono poi portare un tutore, un busto correttivo. Così è l’azienda.
Se i muscoli non si irrobustiscono di pari passo all’ossatura, abbiamo un problema: cresciamo storti. Così è l’azienda.
Non solo. I bambini cresciuti troppo in fretta, sembrano più grandi della loro età e al corpo non corrisponde l’adeguato livello di maturità. Così è l’azienda.
Passare da 5 a 10 collaboratori, poi a 20, 30 e più richiede, non solo un allargamento in termini di spazio fisico, ma anche un intervento sull’organizzazione: l’organigramma si allunga, è necessario individuare punti di responsabilità intermedi cioè Collaboratori che vanno coinvolti e formati per svolgere un ruolo diverso, più orientato agli obiettivi e alla gestione delle Persone.
Cambieranno così le dinamiche interne, sarà necessario predisporre nuove modalità di comunicazione e di coordinamento.
Imparare a pianificare, a tutti i livelli, diverrà indispensabile per poter poi monitorare e misurare i risultati.
Sarà necessario un nuovo stile di leadership, più basato sulla delega e sul coinvolgimento, che richiede al contempo la capacità di motivare.
Tutto questo non si improvvisa e non si realizza in pochi giorni, perché ciò che cementa la crescita è un cambio di marcia, una nuova mentalità imprenditoriale e una nuova cultura di impresa. Crescere vuol dire cambiare pelle, non è solo una questione di numeri.