Non voglio sprecare nemmeno un altro minuto a parlare e sentir parlare di Coronavirus! E’ “Il Dopo” che mi interessa.
Ed è per questo che ho sentito la necessità di riaprire il libro di N. N. Taleb che parla di Antifragilità, quella caratteristica umana che ci rende capaci di cavalcare l’incertezza e trarre vantaggio dagli eventi inaspettati.
Quegli eventi che scompigliano le carte e ci fanno capire che dominare la natura (o, a volte, la follia umana) è un’illusione e che è meglio che certe cose accadano, anche se a caro prezzo, perché solo così, a posteriori, potremo trarne insegnamento.
In questo libro, l’Autore si pone una domanda: Come si introduce un’innovazione?
Taleb si dà questa risposta: “Innanzitutto bisogna cercare di mettersi nei guai; diciamo in guai seri, ma non irreversibili. Ritengo, più per convinzione che per ragionamento, che l’innovazione e i progressivi perfezionamenti derivino da stati iniziali di necessità e si sviluppino ben oltre il soddisfacimento di tali bisogni …. Il concetto pervade la letteratura classica: secondo Ovidio le avversità aguzzano l’ingegno ….
L’energia in eccesso che scaturisce dall’iperreazione di fronte a una difficoltà è ciò che permette di innovare!
Questo messaggio degli antichi è molto più profondo di quel che sembra e contraddice su più livelli i metodi e le attuali concezioni di innovazione e progresso, dato che in genere si pensa che l’innovazione derivi da finanziamenti, pianificazione, studi … esperti. Si tratta di un abbaglio … basta osservare il contributo decisamente elevato ai progressi tecnologici che, dalla Rivoluzione Industriale alla nascita di Silicon Valley, è stato fornito da specialisti e imprenditori privi di istruzione.”
Ecco, io sento la necessità di pensare che, ancora una volta, Il Dopo sarà pieno di opportunità e che basterà rimboccarsi le maniche per ricominciare.
Sembra quasi che ogni 10 anni ci arrivi una scarica di adrenalina, uno strattone che ci fa svegliare da uno stato di benessere (in senso lato), di mollezza che ci rende incapaci di far funzionare le cose.
Taleb continua dicendo che “Molti autori, tra cui il grande statista Catone il Censore, ritenevano che il benessere fosse la via per la rovina. Quando le cose erano troppo facili non era soddisfatto, perché temeva un indebolimento della volontà e la fiacchezza da lui paventata non riguardava soltanto i singoli individui: l’intera società avrebbe potuto ammalarsene….
Sembra che il calo dell’attenzione e l’impoverimento delle abilità professionali provocati dalla scarsità di sfide siano causa di vari incidenti fatali”. (Ndr – il riferimento è al settore aeronautico, ma il concetto è chiaro).
Quindi? Mi pare che gli ingredienti oggi ci siano tutti per dire che il Virus sia l’ennesimo Cigno Nero (Ndr – Evento raro e imprevedibile) venuto a darci la sveglia.
Ecco allora che questi giorni, soprattutto per chi è costretto a rallentare, possono essere giorni preziosi per pensare a quel che sarà e prepararsi ad affrontare nuovi scenari!
Buona sera,
Ho letto con cura e curiosità queste vostre parole, ringrazio molto e spero di riuscire a fare del mio meglio!!! Come sempre negli ultimi anni grazie alle vostre parole che colgono sempre nel segno e mi forniscono spunti di riflessione per porTare avanti la mia impresa nei momenti difficili e non!!
Avervi al fianco può fare davvero la differenza!!
Grazie! E’ bello sapere che dall’altra parte c’è qualcuno che ascolta e che possiamo supportare con il nostro lavoro. In bocca al lupo per tutto!
IB