Le procedure: fra mito e realtà (Prima parte)

1 – Creare un gruppo di lavoro trasversale (un rappresentante per ogni Funzione aziendale).
2 – Analizzare i processi e dove possibile semplificarli in nome dell’efficienza e della riduzione degli sprechi (di risorse, di tempo, di energia, ecc.).
3 – Redigere testi semplici, o, meglio ancora, utilizzare infografiche, facilmente comprensibili.

1 – Iniziare a scrivere senza aver analizzato a monte i processi, per capire cosa funziona e cosa non funziona.
2 – Pensare di scrivere la Divina Commedia: decidete quali procedure sono prioritarie. Valutate quali vi faranno ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo.
3 – Pretendere di regolamentare tutto e credere che basti consegnare un foglio con la procedura scritta, perché avvenga il miracolo.

Le procedure in azienda, che sia chiaro, aiutano, ma non risolvono niente se lasciate sole.

“Adesso basta! Voglio procedure per tutto!” Non c’è che dire, una frase da far tremare i polsi, da un lato, o ridere sotto i baffi dall’altro perché la “Libidine da Procedure” quando prende, prende in modo assoluto, senza mezze misure, per un motivo molto semplice: la convinzione che predisporre regole per fare ogni cosa sembra essere l’unica vera soluzione della maggior parte dei problemi aziendali.

Che le procedure possano essere parte della soluzione di molti problemi è altrettanto parzialmente vero. Pensare che siano LA soluzione, è assolutamente falso.

Quanti Manuali delle Procedure subiscono il triste destino di essere attesi, temuti, orgogliosamente esibiti e …. velocemente rinchiusi nei cassetti per essere ben presto dimenticati.

Povere procedure! Ma che colpa ne hanno loro se sono uno strumento che, con le più buone intenzioni, cerca di dare un senso al nostro lavoro, codificando e standardizzando quelle che dovrebbero essere le buone prassi, il modo migliore per fare qualcosa, il metodo più efficiente per raggiungere un risultato!

La verità è che a noi piace lavorare alla “Come viene”, no, scusate, alla “Io lavoro così, perché si è sempre fatto così”: solo in questo modo ci possiamo garantire la nostra dose giornaliera di scuse per non fare o non fare in tempo, la nostra dose giornaliera di lamentazioni, “perché tanto qui non funziona niente”, la nostra dose giornaliera di stress (vero o presunto) per poter giustificare qualche urlo di troppo.

Adottare procedure vuol dire regolamentare i processi, monitorare l’andamento delle attività, misurare i risultati, rilevare facilmente le esigenze di miglioramento, capire dove e chi sta sbagliando. …. Mmmmmmhhhhh!!! Che brutte parole, per chi nel caos ci sguazza!

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